daria-caminiti-citosia-nasale01L’esistenza di nuove entità nosologiche quali le riniti croniche non allergiche cellulo-mediate neutrofila, eosinofila, mastocitaria ed eosinofilo-mastocitaria (rispettivamente indicate in acronimo N.A.R.NE., N.A.R.ES., N.A.R.MA e N.A.R.ES.MA.), obbliga il moderno Otorinolaringoiatra ed Allergologo ad effettuare l’esame citologico nasale sul paziente rinitico. Non è rara la possibilità di riscontrare la sovrapposizione di più forme rinitiche o meglio la sovrapposizione di meccanismi intercellulari, che alimentano un’ immunoflogosi cellula-mediata autonoma, alla flogosi cronica allergica determinata dall’allergene incriminato. La citologia nasale oggi rappresenta oggi una moderna metodologia diagnostica divenuta esiziale non soltanto per la classificazione della patologia infiammatoria nasale ma soprattutto per il suo corretto trattamento. La mucosa nasale è accessibile dall’esterno e caratterizzata dalla presenza di un rivestimento costituito da unità funzionali microscopiche, le cellule, con un aspetto tipico. Le cellule ciliate sono distinguibili per le mobili ciglia presenti alla loro sommità, e le cellule mucipare, producenti appunto il muco.
L’insieme di queste cellule ha la funzione di creare un flusso costante di fluido che si scarica nel faringe. Tale movimento è facilmente osservabile con una adeguata strumentazione microscopica e può oggi essere filmato e fotografato. Le fosse nasali, in comunicazione diretta con l’ambiente esterno, sono difese dai globuli bianchi che, se necessario, attraversano l’epitelio. Le rinopatie cellulo-mediate non allergiche (N.A.R.E.S, N.A.R.NE., N.A.R.MA, e N.A.R.E.S.MA.) vengono individuate e distinte in base alla presenza di specifiche popolazioni di cellule reclutate nella mucosa nasale dal circolo ematico afferente.

Il fenomeno si basa sull’azione di segnali chemiotattici (citokine, oligo-peptidi) di varia origine (linfociti, macrofagi, cellule dendritiche, mastociti, granulociti, microbi, corpi cellulari in necrosi – necrotassi -) ma selettivi per ogni popolazione cellulare target del segnale.

daria-caminiti-citosia-nasale02Le riniti vasomotorie vengono quindi distinte in allergiche o specifiche, determinati dall’azione flogistica di allergeni perenni o stagionali, non allergiche o aspecifiche e infettive batteriche o virali. Le riniti vasomotorie non allergiche, gruppo eterogeneo di rinopatie croniche non legate a fenomeni infettivi o IgE. mediate, ma determinate da uno squilibrio del sistema neurovegetativo con predominanza del sistema parasimpatico, possono a loro volta essere distinte in riniti ormonali (ipotiroidismo o gravidanza), riniti iatrogene (per abuso di decongestionanti nasali, contraccettivi orali, antiepilettici), rinite colinergica neurodistonica (scatenata da stimoli vagali ossia ingestione di cibi troppo caldi o piccanti, risponde alla terapia anticolinergica), rinite occupazionale (per inalazione di colle o resine) e rinite a cellularità (N.A.R.NE, N.A.R.ES, N.A.R.MA, N.A.R.ES.MA). La citologia nasale è un esame indispensabile nelle rinopatie aspecifiche immunomediate con eosinofili (NARES) o con mastociti (Mastocitosi) e utile anche nel monitoraggio dell’evoluzione della patologia in relazione alla risposta al trattamento.

Il prelievo viene effettuato mediante Scraping, ossia lieve raschiamento eseguito tramite particolari spatole di materiale plastico detti Rhinoprobe, della mucosa nasale a livello del terzo medio del turbinato inferiore . Il campione prelevato viene successivamente strisciato su un vetrino portaoggetti, fissato e colorato con MayGrunwald Giemsa e letto al microscopio ottico. È un esame rapido e indolore eseguibile anche in età pediatrica. Il rinocitogramma dovrebbe essere eseguito, letto ed interpretato a fini diagnostici e terapeutici da uno specialista otorinolaringoiatra o da un citologo che collabora con l’otorino.

daria-caminiti-citosia-nasale03La rinite non allergica eosinofila o N.A.R.E.S. può insorgere a qualsiasi età, presenta un’incidenza del 10% nell’ambito della popolazione generale, è caratterizzata da sintomatologia simile alla rinite allergica anche se il più delle volte è più intensa di quest’ultima (ostruzione nasale, iposmia, rinorrea siero-mucosa, cefalea, salve di starnuti, prurito nasale). Solo il 30% dei pazienti affetti da N.A.R.E.S. è allergico, nella maggioranza dei pazienti infatti il prick test allergeni inalanti e il RAST risultano negativi. È caratterizzata da spiccata eosinofilia nel secreto nasale (presenza di un numero maggiore di eosinofili rispetto a quello riscontrato nel secreto di un soggetto allergico) e spesso si sovrappone a intolleranza all’acido acetilsalicilico o ASA-sensibilità, poliposi rino-sinusale e asma.

La rinite non allergica mastocitaria o N.A.R.MA. è una forma rinitica meno frequente della precedente, è caratterizzata dalla presenza nel secreto nasale di mastcellule e può sovrapporsi a poliposi rino-sinusale, asma e ASA-sensibilità.

La rinite non allergica eosinofilo-mastocitaria o N.A.R.E.S.MA è la forma di rinite vasomotoria aspecifica più grave che comporta un’importante spesa sociale. È caratterizzata dalla presenza nel secreto nasale di eosinofili e mastcellule e si associa frequentemente a sindrome rino-bronchiale, poliposi rino-sinusale, asma e intolleranza ai FANS. È una nuova entità nosologica a se stante, causa di importanti disagi per il paziente e di scarsa qualità di vita determinando una sintomatologia rinitica molto intensa e duratura per tutto l’anno. Se non diagnosticata in tempo può complicarsi in asma e poliposi rino-sinusale. Ha un’incidenza del 10% nell’ambito delle rinopatie e pare avere un’espressività famigliare in alcuni casi. Essendo una patologia cronica necessita controlli periodici ambulatoriali e terapie adeguate all’entità dei sintomi.

La rinite non allergica neutrofila o N.A.R.NE è caratterizzata dal riscontro nel secreto nasale di granulociti neutrofili in assenza di batteri (al contrario delle riniti infettive) che rilasciano elastasi determinando lesione della mucosa nasale. Si associa spesso alla presenza di polipo antro-coanale e/o alla fibrosi cistica. Molto frequente negli artigiani e nei fumatori.

Queste forme rinitiche vasomotorie non allergiche descritte sono forme croniche ,geneticamente determinate ,anche se ad oggi i meccanismi patogenetici sono sconosciuti, possono complicarsi e determinare rinosinusite, otiti, poliposi rino-sinusali, sindrome rino-bronchiale. La citologia nasale rappresenta un approccio metodologico importantissimo anche nell’ambito della poliposi nasale, patologia che colpisce ormai il 5% della popolazione mondiale, ad etiologia multifattoriale e con altissima probabilità di recidiva.

L’Accademia Italiana di Citologia Italiana ha infatti elaborato “l’indice prognostico di recidiva della poliposi rino-sinusale” in relazione alla storia clinica del paziente ( anamnesi positiva per allergia ai FANS, asma o allergie respiratorie) e al citotipo prevalente nel citologico nasale ( metodica diagnostica non invasiva, indolore e di facile esecuzione).

daria-caminiti-citosia-nasale04In particolare la N.A.R.E.S. può evolvere in poliposi nasale nel 34% dei casi, la N.A.R.MA. nel 4% ,la N.A.R.NE. nel 2%. Alla luce dell’ attuale conoscenza medica, tale metodica è divenuta indispensabile non soltanto nei pazienti rinopatici cuti-negativi, per i quali resta necessaria una diagnosi adeguata, ma anche nei soggetti giudicati non-responder alla I.T.S. sebbene correttamente prescritta e somministrata. Da questo ultimo punto di vista, l’esame rino-citologico rende giustizia, almeno in parte, al discredito provocato, specialmente in passato, nei confronti del vaccino antiallergico attraverso una valutazione, a volte sommaria e pregiudiziale, basata sulla attribuzione tout court di insuccessi che in passato non erano facilmente comprensibili. Con la citologia nasale si aprono quindi nuovi scenari nell’ambito delle rinopatie sia sul fronte diagnostico che terapeutico.