Sindrome postorgasmica e allergia al liquido seminale

Sindrome postorgasmica e allergia al liquido seminale: come riconoscerle e trattarle

Mi occupo da quasi vent’anni di allergopatie, mi aggiorno costantemente per offrire il meglio in ambito diagnostico e terapeutico ai miei pazienti. Il mio studio è diventato Centro Needle Free e in ambito diagnostico si utilizzano i device più innovativi e all’avanguardia esistenti in commercio. Ho curato centinaia di pazienti per le più disparate allergie respiratorie, cutanee e intestinali, ho formulato diagnosi molto difficili avvalendomi anche di esami diagnostici molecolari, ma nessun paziente sino ad una settimana addietro mi ha confidato una sintomatologia rara, anche abbastanza imbarazzante, ma ingravescente e debilitante. Il paziente ha iniziato il suo racconto, molto imbarazzato ma con tanta voglia di liberarsi del peso della sua patologia, per trovare una soluzione. Iniziò a spiegarmi che dopo l’eiaculazione insorgono sintomi che lo fanno stare malissimo: cefalea, spossatezza, reazioni allergiche cutanee soprattutto sulla fronte, disturbi respiratori nasali, pesantezza al petto. Raccolta una precisa e attenta anamnesi ho subito pensato alla possibilità di una allergia al liquido seminale. L’argomento può far sorridere, ma nella realtà dei fatti non c’è nulla da ridere. Le allergie sono già abbastanza fastidiose quando colpiscono il naso, il polmone, la cute o l’intestino, di certo sono ancor più fastidiose quando riguardano l’apparato genitale.

L’allergia al liquido seminale è una patologia che colpisce maggiormente le donne, ma possono essere interessati anche gli uomini.

Si tratta di reazioni non molto rare, e molto più comune di quanto non si pensi, poco conosciuta perché se ne parla pochissimo, ma i casi ogni anno aumentano in maniera esponenziale. Le reazioni in certi casi possono dimostrarsi anche abbastanza serie. È nota come Spa (Seminal plasma allergy) e viene provocata da specifiche proteine contenute nello sperma o, molto più raramente, si verifica a causa di sostanze trasmesse attraverso di esso e contenute per esempio in alcuni medicinali come vinblastina, penicilline, tioridazina, o persino nella Coca-Cola. Nella donna si manifesta attraverso lievi pruriti, bruciore o gonfiori della mucosa, a ridosso della vagina o sulla pelle, orticaria, vertigini, diarrea,e in casi più gravi può portare a oppressione toracica, fiato corto, dispnea, sibili, fino alla insufficienza respiratoria,perdita di coscienza e shock anafilattico. Molti studi affermano che quasi tutte le donne colpite da allergie sessuali soffrono di altri tipi di allergie, come rinite e reazioni allergiche della cute.

I sintomi compaiono in genere durante o dopo il rapporto sessuale e possono perdurare anche fino a un’ora dopo il primo manifestarsi.

Le reazioni possono verificarsi in risposta al contatto con lo sperma di uno specifico partner e non con quello di altri, altre volte invece è generalizzata a più partner.Ci sono donne che riportano reazioni allergiche dermatologiche e/o vaginali allo sperma fin dai primi rapporti con il partner, mentre altre riferiscono che le risposte allergiche sono iniziate dopo anni di rapporti senza problemi. In quest’ultimo caso è possibile che l’allergia sia attribuibile ad un cambiamento ormonale dovuto, ad esempio, all’assunzione o al cambiamento di un metodo contraccettivo, oppure ad una gravidanza, alla nascita di un figlio o alla menopausa. Altre volte la reazione può essere associata a qualcosa che il partner ha ingerito, come un cibo o un farmaco, a cui la donna è allergica o intollerante.

Nel caso della donna l’allergia può manifestarsi sia quando la donna viene a contatto con il liquido seminale dell’uomo, sia a seguito dell’utilizzo di prodotti anticoncezionali che, in questo caso, provocano un’irritazione di pelle e tessuti.

Tra i vari prodotti che possono causare allergia vi sono il lattice,utilizzato nella produzione di preservativi, le sostanze chimiche che compongono gli spermicidi o i lubrificanti, o anche i prodotti per l’igiene intima e la cura personale.

La reazione allergica sarebbe causata dalla reazione ad una proteina contenuta nel liquido seminale, la Spermidina, entrando in contatto con le mucose della vagina determina un aumento delle IgE nel sangue scatenando dei meccanismi di difesa nell’organismo, quali appunto l’allergia, anche se, considerata la miriade di proteine e altre biomolecole presenti nello sperma, prodotti nella prostata dell’uomo, possono essere più di uno gli allergeni responsabili della Spa o Seminal Plasma Allergy.

La spermidina è una sostanza che appartiene alla classe delle poliammine ed è coinvolta nel metabolismo cellulare.

Si chiama così perché la prima volta è stata isolata nello sperma umano, ma naturalmente è una sostanza contenuta in alcuni alimenti come formaggi stagionati, funghi, cereali, carne di manzo, pollo, tacchino e maiale, legumi, cavolfiore, broccoli, piselli, patate, semi e prodotti a base di soia fermentata, oltre alla frutta secca, in particolare nocciole, mandorle e pistacchi. Si comprende quindi il motivo per il quale anche la dieta può giocare nella Spa un ruolo determinante. Se infatti una donna è allergica alla frutta secca, può avere problemi dopo il rapporto con il partner che ha mangiato noci.

La Sindrome da malattia postorgasmica o Pois invece è una condizione di cui soffrono alcuni uomini che sono allergici al proprio sperma e che, dopo l’eiaculazione, mostrano alcuni sintomi tipici dello stato influenzale.

Si chiama sindrome da malattia postorgasmica poiché i sintomi di cui soffrono i pazienti insorgono in seguito all’eiaculazione. Si tratta di una condizione molto rara rispetto alla Spa: sono certificati ad oggi circa 50 casi, ma considerando la tipologia di sindrome è possibile anche in questo caso che siano molti di più, e che i pazienti non ne parlino.

La sindrome da malattia postorgasmica, si presenta immediatamente dopo l’eiaculazione con sintomi ben specifici: stanchezza, febbre,congestione nasale, irritabilità e disturbi dell’umore, difficoltà di concentrazione, perdita di memoria, prurito agli occhi, reazioni cutanee, dolori muscolari e debolezza, sudore, difficoltà a parlare.

I sintomi possono durare pochi secondi, ma anche minuti e ore dopo l’eiaculazione, in alcuni casi anche fino a 7 giorni dopo. Nel caso della Pois ancora non è chiaro quali siano le vere e proprie cause. Alcuni studi sostengono che possa trattarsi o di un disturbo autoimmune o di una allergia che genera una reazione infiammatoria ad una sostanza presente nello sperma, ma in questo caso la sostanza non è certa. Gli stessi studi hanno comunque dimostrato che, effettivamente, i pazienti allergici, durante i test di reazione cutanea al proprio sperma, mostravano i sintomi sopra elencati, cosa che invece non accadeva con i pazienti del gruppo di controllo placebo, a cui i test di reazione cutanea venivano fatti con un fluido che sembrava sperma, ma che non lo era.

Considerando che ancora non è chiaro cosa provochi la reazione allergica, i ricercatori non sono riusciti ad identificare una cura.

Attualmente il trattamento preferito è quello degli antistaminici. In due casi i medici hanno tentato di ridurre la risposta immunitaria agli allergeni attraverso l’esposizione graduale e costante, eseguendo, in pratica,una sorta di desensibilizzazione, somministrando con regolarità iniezioni del loro sperma che hanno portato alla riduzione dei sintomi. Oltre alla difficoltà di diagnosi e cura, la Pois rappresenta un problema per gli uomini che ne soffrono poiché alcuni di loro, pur di non vivere i sintomi che comporta, rinunciano alla loro vita sessuale. Questa allergia può causare parecchi problemi, sia sessuali che di salute e rendere davvero un inferno i rapporti sessuali, anche nella donna. Molte donne reagiscono astenendosi dall’avere rapporti sessuali, pur di non affrontare l’imbarazzo di parlarne. L’allergia allo sperma, inoltre, viene vissuta come particolarmente invalidante nelle coppie che ricercano un figlio, poiché questa allergia rende difficile i rapporti sessuali per concepire, quindi si impedisce allo spermatozoo di inseminare l’ovulo, in questo caso dunque si procede a rimuovere dal liquido seminale gli allergeni, che altrimenti verrebbero rigettati dall’ovulo femminile. A riguardo esistono metodi di lavaggio dello sperma, che consentono di separare gli spermatozoi dal fluido seminale, consentendo di fecondare direttamente l’utero.

La diagnosi di allergia allo sperma non è semplice, poiché questa patologia può essere confusa con altri disturbi che hanno in comune gli stessi sintomi,per esempio i disturbi di origine psicologica, come la maggior parte dei vaginismi e vulvodinie, oppure patologie di origine organica o batterica come vaginiti e candidosi.

Quindi bisogna procedere ad eseguire una attenta raccolta anamnestica del paziente e successivamente iniziare un percorso clinico-diagnostico mirato. L’allergia allo sperma può essere diagnosticata grazie allo skin-prick test, test comunemente usato per tutte le altre forme di allergia e che consiste nell’applicare una goccia di estratto allergenico o sostanza incriminata sulla pelle del braccio facendola penetrare negli strati superficiali della cute tramite la punta di una piccola lancetta sterile. Oltre al prick test è necessario eseguire uno screening degli anticorpi nel sangue. Ad oggi in ambito terapeutico l’unico modo per trattare questo tipo di allergie è agire cercando di diminuire alcuni sintomi più fastidiosi o evidenti. Alcuni studiosi affermano che può accadere che si sviluppi una sorta di immunità ,grazie ad alcune eiaculazioni ripetute, e dopo alcuni mesi di “trattamento”, diminuendo i sintomi di tale allergia.

I farmaci più utilizzati sono gli antistaminici, questi sono in grado alleviare i sintomi delle reazioni allergiche, assunti da 30 a 60 minuti prima del rapporto sessuale.

Spesso si ricorre all’utilizzo di creme o pomate antistaminiche o cortisoniche, ma il passo seguente consiste nel ricorrere a terapie di desensibilizzazione del sistema immunitario, cura definitiva, e all’uso del condom più adatto durante ogni tipo di rapporto sessuale. In ambito terapeutico è importante seguire dei protocolli nutrizionali integrati a quelli farmacologici. Come per tutte le patologie allergiche bisogna rivolgersi a medici competenti in materia.