Sindrome chimica multipla

E se l’allergia cutanea, respiratoria o intestinale non fosse allergia?

Le reazioni cutanee, respiratorie e/o intestinali ci fanno immediatamente pensare alle allergie. Ma spesso non è così. Esistono patologie non rare, ma poco conosciute, come la Sindrome Chimica Multipla (SCM) che condividono alcuni sintomi con l’allergia e che, quindi, possono trarci in inganno.

La Sindrome Chimica Multipla è una condizione in cui il contatto con componenti chimici, che fino a quel momento non causavano problemi, porta a improvvise e forti reazioni di tipo simil allergico.

Quando si presentano alla mia osservazione pazienti che riferiscono sintomi che appartengono a molti organi io sfrutto la prima visita solo per raccogliere tutta la storia del paziente, che si presenta sempre molto complessa. Se ha dei validi referti medici precedenti li studio, ma ciò che è di fondamentale importanza per arrivare a una diagnosi certa è ascoltare il paziente.

Proprio l’ultimo giorno di lavoro prima delle ferie estive, è pervenuta alla mia osservazione una ragazza di 24 anni. Portava con sé una moltitudine di carte, referti, esami: ha praticamente girato il mondo per ottenere una diagnosi e soprattutto una terapia. Sì, una terapia perché questa paziente nel corso di tutto questo tempo ha assunto centinai e centinai di farmaci appartenenti a tutte le categorie esistenti, ma senza risultato. La paziente ha abbandonato il lavoro, con i genitori si occupa di un vivaio (elemento a cui inizialmente non avevo dato importanza), rimane a casa poiché appena esce, o appena inala certi profumi, a suo dire maggiormente quello della menta e del rosmarino, inizia a stare male.

Da mesi beve solo acqua e riesce a consumare solo qualche alimento che non gli comporta alterazione dell’alvo diarroico. Da poco è stata persino ricoverata in ospedale per un versamento pleurico la cui causa è rimasta sconosciuta. Non può assumere alcuni farmaci soprattutto cortisonici poiché incorre ad aumento delle dimensioni dei linfonodi retronucali con inteso dolore e prurito in tutta la testa. Riferisce episodi di febbre alta non trattabile con il paracetamolo poiché la febbre aumenta ancora di più. Riferisce svenimento, stati di sonnolenza, stanchezza, cefalea. E dopo aver fatto il vaccino contro il Covid riporta di aver dormito continuamente per due giorni.

Le reazioni cutanee avvengono improvvisamente come eritemi estesi che le determinano forte prurito e bruciore che riesce ad attenuare con acqua fredda. Ovviamente sino ad oggi si è pensato a una reazione allergica. Nel frattempo i sintomi si sono aggravati: un alimento che tollerava il giorno prima, il giorno dopo la destabilizza totalmente per insorgenza di alvo diarroico. Tutto ciò la rende ansiosa e stressata. La paziente riferisce di avere una anamnesi debolmente positiva per il nichel. Se fosse reale l’allergia al nichel, tutti questi sintomi potrebbero rientrare nella formulazione della diagnosi di Sindrome Chimica Multipla (SCM): patologia poco conosciuta, patologia della nostra epoca, difficilmente diagnosticata e diagnosticabile. Qualora quindi la paziente fosse allergica al nichel, che introduce con l’alimentazione soprattutto in quantità superiori a quelle definite innocue, peggiorerebbe lo stato della Sindrome Chimica Multipla. Inoltre, ci sono anche altre patologie che peggiorano la SCM e sono le patologie autoimmunitarie.

Le patologie autoimmunitarie non sono una delle cause della Sindrome Chimica Multipla, ma i pazienti che soffrono di una patologia autoimmunitaria associata alla SCM nel tempo assisteranno ad un peggioramento sintomatologico per alterazione di meccanismi immunologici.

La Sindrome da sensibilità chimica multipla (Multiple chemical sensitivity syndrome) è un disturbo cronico, reattivo all’esposizione a sostanze chimiche. Coloro che ne sono colpiti in maniera lieve o moderata possono, con piccoli aggiustamenti nel loro stile di vita, continuare a condurre una vita normale. Sono coloro che ne soffrono in maniera importante a vedersi invece stravolta la vita. Questi ultimi, si ritrovano spesso prigionieri nelle loro case, impossibilitati ad andare in qualunque luogo a causa della severità dei sintomi.

La presenza di innumerevoli sostanze chimiche nell’ambiente che ci circonda e la mancanza di conoscenza riguardo la SCM rendono la patologia una delle più devastanti a livello sociale.

Un corpo sano riesce a convertire le piccole quantità di elementi tossici e chimici assorbiti, attraverso la pelle, l’alimentazione o l’olfatto, in sostanze innocue e ad espellerle. Nelle persone che soffrono della Sindrome da sensibilità chimica multipla, invece, questo processo non funziona come dovrebbe. Gli elementi chimici rimangono nel corpo, accumulandosi e diventando così tossici per l’organismo che, non riuscendo ad espellerli, può reagire in maniera anche aggressiva.

Gli apparati più colpiti sono il Sistema nervoso centrale, l’apparato respiratorio, l’intestino e la cute

Ho, quindi, ripensato alla storia clinica della ragazza. Tutto coincideva. Al 90% si tratta di SCM e sapete perché? La causa ambientale ha agito su una predisposizione genetica e nel suo caso, quel dato a cui io non avevo fatto caso “ lavoro con i miei genitori in un vivaio”, ha acceso la lucina: sono i pesticidi, quelle sostanze chimiche con le quali questa ragazza viene a contatto, la causa ambientale scatenante. Ho già programmato tutta una serie di esami che non sono mai stati neanche pensati precedentemente e inizieremo questa avventura: la paziente dovrà osservare una dieta disintossicazione, uno stile di vita completamente diverso da ciò che ha vissuto sino ad oggi e tutta una serie di norme igienico-ambientali di eliminazione, di esclusione.

Dunque, le reazioni allergiche possono non essere reazioni allergiche. Ogni paziente va studiato e ogni caso approfondito!