L’acufene e le sue cause: l’intervento della dr.ssa Caminiti a Odeon Tv
Le cause, la diagnosi e le terapie dell’acufene sono stati il tema della puntata di “Eccellenze Italiane – La differenza che fa la differenza” su Odeon TV, in cui erano ospiti alcuni membri dell’equipe del Centro Siciliano Acufene. Intervistati dalla conduttrice Nina Sicilia, la responsabile del CSA, Daria Caminiti, specialista in otorinolaringoiatria e allergologia; l’osteopata Gianluca Barca e la biologa nutrizionista Maria Teresa D’Agostino hanno parlato dei vari protocolli farmacologici e riabilitativi messi in campo dal CSA per trattare questo grave disturbo.
L’acufene è la percezione di una sensazione uditiva anomala, in assenza di stimoli esterni, di fischio localizzata in uno o entrambe le orecchie oppure al centro della testa. Stiamo parlando di una patologia che interessa quasi il 10% della popolazione mondiale. L’origine dell’acufene è complessa e le cause possono essere molteplici: vascolari, traumi cranici, cause psicoemozionali, alterazione dell’articolazione temporo-mandibolare, stress, patologie organiche e metaboliche, patologie delle vie nervose, patologie dell’orecchio esterno, medio ed interno.
La dr.ssa Daria Caminiti ha presentato le cause, ma anche i trattamenti e i percorsi riabilitativi per l’acufene. L’acufene è un sintomo invalidante che interferisce fortemente e negativamente sulla salute mentale ed emotiva delle persone colpite e anche il benessere sociale ne risente.
Più che una patologia, l’acufene è un sintomo di potenziali malattie dell’orecchio che agiscono sulla coclea determinando un danno irreversibile a livello delle cellule ciliate.
Tra le cause dell’orecchio esterno che determinano acufene vengono citati il tappo di cerume, l’otite esterna e l’osteoma. Le cause dell’orecchio medio che possono originare acufene sono l’otite media catarrale, l’otite acuta, l’otite cronica con perforazione della membrana timpanica, l’otite cronica colesteatomatosa, l’otosclerosi. Le cause dell’orecchio interno sono la sindrome di Meniere, la sordità improvvisa, il barotrauma, la presbiacusia, l’assunzione di farmaci ototossici, le fratture della rocca petrosa, i traumi cranici, gli esiti infausti della chirurgia dell’orecchio medio, le sordità idropiche fluttuanti e i traumi acustici acuti e cronici.
Molti giovani riferiscono acufene cronico a seguito di esposizione, anche per breve tempo, a intensità sonore elevate oltre i 95 dB (ad esempio il paziente che va in discoteca) o a rumori d’intensità inferiore ma per periodi prolungati (ad esempio il paziente che lavora nelle grandi industrie). Queste condizioni devono agire ovviamente su un fattore genetico predisponente per poter determinare un danno irreversibile delle cellule ciliate della coclea determinando ipoacusia e acufene.
Anche l’uso del cellulare può causare acufene. In bibliografia ci sono tantissimi studi al riguardo.
Da una ricerca condotta dall’Università di Vienna è emerso che i ronzii sono oltre il 70% più frequenti nelle persone che utilizzano il cellulare per più di 10 ore al giorno. Dallo studio, inoltre, è emerso anche che l’utilizzo del cellulare per più di 4 anni può raddoppiare la probabilità d’insorgenza dell’acufene, e per 160 ore in totale può determinare un aumento del rischio del 60%. Questo studio prende in considerazione una prima ipotesi riguardante le onde radio, che disturberebbero la coclea, e una seconda riguardante la postura che si assume quando si parla al cellulare poiché garantirebbe solo in una parte della testa l’afflusso di sangue
L’orecchio, però, non è l’unico responsabile dell’acufene: l’intero organismo svolge un ruolo di primaria importanza nella genesi del disturbo. Le cause, dunque, possono essere molteplici: otologiche, farmacologiche, vascolari, articolari e muscolari. Per tale motivo il CSA dal 2010, attraverso un approccio multidisciplinare, è impegnato nell’ambito della ricerca scientifica dei meccanismi biofisici, psico-neurologici e biologici che provocano il disturbo. Negli anni ha messo a punto vari protocolli farmacologici, riabilitativi e chirurgici per il trattamento dell’acufene e per migliorare la qualità della vita dei pazienti.