Asma e poliposi nasale: collaborazione con l’Università di Catania per la somministrazione di un nuovo farmaco
Per fare una diagnosi corretta di asma non si può ignorare la componente delle alte vie respiratorie, perché spesso ci sono patologie collegate che influiscono in egual modo sul malessere del paziente. L’asma è presente in percentuali variabili dal 30 al 60% dei soggetti con poliposi nasale. L’infiammazione asmatica è infatti legata a doppio filo alla salute del naso: il naso, in quanto filtro che ‘setaccia’ l’aria che arriva nei bronchi deve essere libero e funzionare a dovere. Se, invece, il naso è ostruito da polipi nasali, l’aria non passa, si forma muco e catarro in eccesso che poi goccia fra naso e gola verso i bronchi. Questo processo determina quel peggioramento dell’asma e può causare gravi complicanze.
Lo studio medico di otorinolaringoiatria ed allergopatie della dr.ssa Daria Caminiti è stato individuato come centro di riferimento per una importante collaborazione con il reparto di Pneumologia dell’Università degli Studi di Catania per la somministrazione di un nuovo farmaco all’interno nostri protocolli per curare la poliposi nasale e l’asma. Il nuovo farmaco comporterà dei miglioramenti ancora più significativi nei pazienti con poliposi nasale, non solo per la riduzione o l’azzeramento della recidiva o per il controllo della patologia stessa, ma anche per gestire la necessità di agire, o meno,chirurgicamente.
Studi internazionali hanno dimostrato che questa terapia ha migliorato significativamente i segni e i sintomi dell’asma, eliminando la necessità di ulteriori interventi chirurgici per asportare i polipi nasali e soprattutto una netta riduzione di assunzione di farmaci locali e sistemici. Il nuovo farmaco verrà somministrato all’interno dei protocolli diagnostici e terapeutici già definiti dallo studio medico di otorinolaringoiatria ed allergopatie della dr.ssa Daria Caminiti. Questo nuovo trattamento ha dato anche risultati eccellenti nella compromissione dell’olfatto: molti pazienti che a causa della poliposi nasale hanno perso l’olfatto con questo farmaco lo hanno riacquistato.
Il 45% dei pazienti asmatici mostra anticorpi IgE verso le tossine stafilococciche. Lo Staphylococcus aureus è un batterio gram positivo in grado di colonizzare la pelle umana ed il tratto respiratorio e in relazione alla sua capacità di colonizzazione ed alla patogenicità, questo batterio può produrre diverse tossine. Queste tossine sono capaci di potenziare l’azione letale di altre tossine e sono caratterizzate da pirogenicità e da un’attività superantigenica, consistente nella diretta stimolazione dei recettori MHC II e le cellule T che induce, a sua volta, la proliferazione e l’attività dei linfociti CD4 e CD8. Questi meccanismi sono strettamente connessi alle manifestazioni cliniche della malattie allergica, sia attraverso la produzione degli anticorpi IgE tossino-specifici, sia mediante un azione diretta sui mastociti tissutali che porta alla loro degranulazione. Nei soggetti che soffrono di asma, le tossine stafilococciche agiscono spesso come superantigeni promuovendo la produzione degli anticorpi IgE tossino-specifici e determinando una reazione di tipo allergico attraverso il richiamo dei mastociti nel tratto respiratorio. Tale reazione risulta nel rilascio di mediatori come l’istamina, chinine, fattore attivante le piastrine, metaboliti dell’acido arachidonico (prostaglandine e leucotrieni) e chemochine, conducendo verso una risposta infiammatoria che culmina con un peggioramento dell’asma.
I pazienti che soffrono di asma e poliposi nasale vengono orientati verso un percorso diagnostico attento e ricercato per individuare le cause e successivamente vengono inseriti in protocolli farmacologici mirati che fino ad oggi hanno dato degli ottimi risultati.
I pazienti che, invece, necessitano di intervento chirurgico e che sono stati operati diverse volte, che hanno patologie per le quali è controindicata una anestesia generale o che non vogliono sottoporsi ad interventi chirurgici tradizionali e ad anestesie generali possono essere trattati con metodiche mini-invasive in anestesia locale senza necessità di inserire tamponi nasali e in regime ambulatoriale.