Ipertrofia turbinati poliposi nasale laser ottico

Laser dall’effetto ottico per il trattamento dell’ipertrofia dei turbinati e della poliposi nasale

Le casistiche nazionali, così come i numeri degli studi scientifici pubblicati negli ultimi tempi, evidenziano un aumento di pazienti che lamentano difficoltà respiratoria, ostruzione nasale, roncopatia e apnea notturna, in particolare nelle città a causa dell’inquinamento atmosferico e dell’aumento delle riniti allergiche. L’edema, il gonfiore permanente della mucosa dei turbinati, ci permette di indicare questa forma con il termine di “rinite ostruttiva”. Inoltre, assistiamo anche ad un aumento di pazienti affetti da poliposi nasale associata o meno a sintomi rino-bronchiali.

Per trattare in maniera non invasiva l’ipertrofia dei turbinati e la poliposi nasale lo Studio medico di otorinolaringoiatria e allergologia della dr.ssa Daria Caminiti utilizza uno strumento di ultima generazione: il laser dall’effetto ottico.

I turbinati sono tre formazioni mucose situate all’interno del naso, le cui funzioni sono quelle di riscaldare, depurare, umidificare e regolare il flusso dell’aria inspirata. L’aumento di volume dei turbinati inferiori, per rigonfiamento ed edema della mucosa che li riveste, determinante un quadro di ostruzione nasale, si può riscontrare nelle riniti allergiche, nelle riniti vasomotorie, nelle riniti da abuso di medicamenti locali, in particolare da abuso di gocce e spray nasali vasocostrittori, nelle flogosi croniche della mucosa nasale da inalazione di fumo e sostanze tossiche. Inoltre, è presente anche nei pazienti affetti da reflusso gastro-esofageo: la risalita, infatti, di succhi gastrici dallo stomaco attraverso l’esofago determinano sintomi rino-faringei o sintomi faringo-laringei. Molto spesso il paziente accusa ostruzione nasale per evidente ipertrofia dei turbinati, in assenza di qualsiasi sintomo tipico esofageo. Oltre all’ostruzione nasale il reflusso può determinare rinofaringite, stenosi tubariche con risentimento a carico dell’orecchio medio, ipertrofia degli adenoidi, sinusite cronica e poliposi nasale, poiché l’azione cronica degli acidi porta infatti all’infiammazione e al successivo edema e ipertrofia delle mucose.

Le cause della poliposi nasali sono molteplici e possono essere ricercate nell’alterazione del metabolismo dell’acido acetilsalicilico e dell’acido arachidonico, infezioni batteriche e/o micotiche, allergia respiratoria, alimentare e da contatto, patologie autoimmunitarie, tutte condizioni che determinano infiammazione cronica della mucosa nasale. I pazienti affetti da rinite ostruttiva e/o da poliposi nasale riferiscono oltre alla difficoltà respiratoria altri sintomi quali, scolo di secrezione siero-mucosa dal naso alla gola con conseguente alitosi e faringo-tonsilliti recidivanti, cefalea, secchezza della mucosa orale, episodi di rino-sinusiti per mancata ventilazione dei seni paranasali e alterazione dell’odorato. Questi pazienti, inoltre, riferiscono roncopatia ed episodi di apnea notturna con possibili ed eventuali complicazioni neurologiche e cardio-polmonari.

Le forme più lievi d’ipertrofia dei turbinati o di poliposi nasale possono essere trattate con cortisonici locali ed eventualmente con antistaminici, quando, però non rispondono più a tali trattamenti l’unica soluzione è quella di ridurre la mucosa che riveste il turbinato o praticare la polipectomia nasale.

Si può quindi ricorrere alla decongestione dei turbinati nel caso dell’ipertrofia dei turbinati o alla polipectomia nasale, nel caso della poliposi nasale, con laser a diodi che ha lo scopo rispettivamente di ridurre la dimensione dei turbinati ipertrofici o di asportare i polipi nasali creando più spazio al passaggio dell’aria inspirata. Sino a pochissimo tempo addietro si ricorreva alla chirurgia tradizionale, con tutti i rischi del caso, come il sanguinamento nasale, e per ottenere la riduzione del volume del turbinato, si eseguivano interventi chirurgici che alteravano l’anatomia del naso come la turbinotomia, la resezione parziale del turbinato, e la turbinectomia, l’asportazione del turbinato in toto, e nel caso della poliposi nasale l’esecuzione dell’intervento chirurgico in anestesia generale. I rischi di una chirurgia vecchia non sono solo il sanguinamento profuso intraoperatorio, l’emorragia post-chirurgica, l’apposizione di tamponi nasali per giorni, le infezioni ricorrenti, il recupero post-operatorio molto lungo, ma è necessario evidenziare l’alterazione delle funzioni di riscaldamento, depurazione e umidificazione del flusso di aria inspirata diretta verso i polmoni, determinando broncospasmo ed asma.

Oggi una validissima alternativa agli interventi tradizionali è rappresentata dalla laser chirurgia: tecnica moderna, semplice, rapida e indolore.

La laser chirurgia si esegue in regime ambulatoriale, in anestesia locale di contatto (utilizzando uno spray anestetico, senza iniezioni), utilizzando una fibra laser, che ha la funzione di vaporizzare l’acqua contenuta nelle cellule della mucosa che riveste il turbinato, causando una immediata e netta riduzione delle dimensioni dello stesso, lasciando integra la superficie della mucosa e rispettando l’anatomia delle strutture nasali. Nel caso della poliposi nasale la fibra laser inizialmente apre in due la formazione polipoide ne vaporizza successivamente il contenuto acquoso e successivamente permette di asportare i residui del polipo stesso. I turbinati, quindi, dopo questo trattamento mantengono tutte le loro funzioni di filtrazione, riscaldamento ed umidificazione dell’aria inspirata. La seduta laser dura in media cinque minuti per lato nel caso della decongestione del turbinato, circa 30 minuti nel caso della poliposi nasale, e il paziente potrà ritornare a domicilio dopo circa mezz’ora senza tamponi nasali e senza nessuna limitazione nelle mansioni quotidiane.

Con la laser chirurgia inoltre possono essere rimossi piccoli speronei ossei, piccole creste ossee, e molto spesso l’otorinolaringoiatra evita di sottoporre il paziente ad intervento chirurgico di settoplastica.

I centri medici della dr.ssa Daria Caminiti da qualche settimana sono stati dotati di un altro laser di ultimissima generazione, l’ultimo ritrovato in commercio, la soluzione più avanzata per il trattamento di tantissime patologie otorinolaringoiatriche. Con un software intuitivo, il nuovo laser ha la capacità di tagliare e coagulare grazie ad un “effetto ottico” (e non più termico), reso possibile dall’ottimale assorbimento della radiazione laser a 980mm da parte dell’emoglobina e dell’acqua.

Il vantaggio della “cauterizzazione ottica” di questo innovativo laser è l’assenza di danno termico riportato dal tessuto circostante e la creazione di una emostasi più solida e duratura con maggiori benefici per il paziente.

Ormai da tantissimi anni l’ampio parco strumentale dei nostri centri medici, dotati di tre laser, della Risonanza Quantica Molecolare, del Kos (trattamento non chirurgico per la rinite vasomotoria) ci hanno permesso di utilizzare tecniche all’avanguardia di medicina e procedure chirurgiche mini-invasive endoscopiche del distretto di Otorinolaringoiatria.

Siamo orgogliosi di aver ottenuto in tutti questi anni risultati brillanti e tante soddisfazioni arrivate da parte dei pazienti trattati, investendo costantemente e annualmente in strumenti diagnostici e terapeutici all’avanguardia. Il nostro unico obiettivo è sempre mettere al centro il paziente con l’obiettivo di effettuare la diagnosi e di proporre la cura più appropriata per la patologia da cui è affetto.

Con questo modernissimo laser possono essere utilizzate un’ampia gamma di fibre ottiche, a contatto e no, a seconda dell’effetto tissutale desiderato: taglio, coagulazione o vaporizzazione.

In relazione ai risultati ottenuti con questa nuova tecnica e presentati ai più importanti congressi internazionali di chirurgia funzionale del naso, si può affermare che l’efficacia del laser a diodi è totalmente affidabile, duratura nel tempo e sempre più utilizzata nelle strutture di alto standard di qualità. Quindi oggi il laser, nella chirurgia dei turbinati, è la migliore tecnica per trattare la rinite ostruttiva, e nella poliposi nasale una valida alternativa.