Allergie in aumento: perché l’immunoterapia può essere la soluzione

Allergie in aumento: perché l’immunoterapia può essere la soluzione

È di nuovo la stagione dell’allergia. Se siete tra le persone che soffrono di rinite allergica, l’arrivo della primavera suscita emozioni contrastanti: le belle giornate sono accompagnate da prurito agli occhi, naso che gocciola e starnuti. Le allergie sono in costante aumento: in Italia, si stima che su una popolazione complessiva di 60 milioni di abitanti, ben 12 milioni soffrano di una forma di allergia. Ciononostante, solo il 2% degli italiani affetti da allergie si sottopone all’immunoterapia allergene-specifica, un trattamento che potrebbe migliorare notevolmente la loro qualità di vita. Secondo l’Oms l’immunoterapia specifica costituisce l’unica opzione terapeutica in grado di modificare la storia naturale della malattia allergica, consentendo di arrestare o rallentare la progressione della malattia (per esempio, impedendo lo sviluppo di asma in chi soffre di rinite allergica) e di prevenire l’insorgenza di nuove sensibilizzazioni allergiche.

Perché le allergie sono in aumento?

Sembra che a causa del riscaldamento globale le stagioni siano diventate progressivamente più prolungate e con cariche polliniche sempre più elevate. Le piante si adattano al clima, in particolare il clima caldo con tasso di umidità alto causa una grande produzione di polline per cui si assiste ad un peggioramento della allergia nei soggetti allergici. Sembra inoltre che le particelle di inquinamento abbiano un ruolo adiuvante nel trasformare il polline da sostanza tollerata ad allergene perché il polline coniugato con gli inquinanti è più irritante sul sistema immunitario.

Quali sono le allergie in aumento?

Le allergie respiratorie, come l’allergia al polline, agli acari della polvere e agli animali domestici, stanno diventando sempre più diffuse. Questo può essere dovuto a cambiamenti climatici, inquinamento atmosferico e altri fattori ambientali che influenzano la concentrazione di allergeni nell’aria. Ma anche le manifestazioni a livello cutaneo e gastrointestinale. Oltre al cambiamento climatico e all’inquinamento sono tante altre le cause tra cui una alterazione del sistema immunitario per cause metaboliche nutrizionali. Ad esempio sono in aumento le allergie al Nichel probabilmente per ingestione di alimenti già confezionati che contengono questo metallo in un quantitativo superiore al quantitativo di tollerabilità. A tal proposito la nostra equipe insieme ai farmacologi di una azienda farmaceutica locale hanno prodotto un chelante, medicamento che inseriamo nei nostri protocolli farmacologici associato a protocolli metabolici.

Quali sono le cause?

Alla base delle malattie allergiche c’è innanzitutto la predisposizione genetica che, però, è modulata dall’ambiente in cui si vive. Le cause sono quindi molteplici. Le più diffuse sono l’inquinamento ambientale, lo smog, la ridotta aerazione degli ambienti chiusi e l’aumento della temperatura globale. Vediamo le principali:

  • Fattori genetici ed epigenetici: l’ereditarietà gioca un ruolo importante nell’insorgenza delle allergie, ma ci sono crescenti evidenze che suggeriscono che anche i fattori epigenetici, come l’esposizione ambientale, possano influenzare l’espressione genetica e contribuire all’aumento delle allergie. Se un individuo predisposto geneticamente vive in un ambiente in cui il contatto con sostanze estranee potenzialmente in grado di indurre l’allergia è scarso, il rischio che queste sostanze riescano a scatenare l’allergia è molto basso. Se viceversa il contatto con tali sostanze è elevato, le probabilità di una reazione allergica aumentano.
  • Cambiamenti climatici: i cambiamenti climatici possono influenzare la stagionalità e la quantità di polline prodotto dalle piante. Temperature più alte possono prolungare la stagione di fioritura delle piante, esponendo gli individui allergici a un periodo più lungo di esposizione al polline.
  • Inquinamento atmosferico: l’inquinamento atmosferico, compresi gas, particolato e composti organici volatili, può interagire con il polline nell’aria, aumentando la sua capacità di provocare reazioni allergiche e peggiorando i sintomi della pollinosi.
  • Igiene: lo stile di vita moderno caratterizzato da alti livelli di igiene e sterilizzazione potrebbe indebolire il sistema immunitario, rendendo il corpo più incline a reagire in modo eccessivo a sostanze normalmente innocue. Questo fenomeno, conosciuto come ipotesi dell’igiene, potrebbe spiegare in parte l’aumento delle allergie.
  • Alterazioni metaboliche e nutrizionali: le modifiche nei modelli alimentari, inclusa l’introduzione di nuovi alimenti nella dieta e l’uso diffuso di additivi alimentari, potrebbero essere correlate all’aumento delle allergie alimentari. L’esposizione a una vasta gamma di sostanze chimiche nei cibi trasformati potrebbe innescare reazioni allergiche in individui suscettibili.
  • Cross-reattività: alcune persone allergiche al polline possono manifestare reazioni anche al contatto con determinati alimenti, come frutta e verdura, a causa di una reazione crociata tra le proteine presenti nel polline e quelle presenti negli alimenti.

Quali i trattamenti?

La gestione delle allergie coinvolge una combinazione di misure preventive, farmaci e terapie per alleviare i sintomi allergici. Il primo trattamento è la prevenzione: ridurre l’esposizione allergene, anche se non sempre è possibile. La terapia farmacologica prevede principalmente l’utilizzo di antistaminici e corticosteroidi, da assumere per via orale, nasale, oculare o inalatoria, eventualmente associati a broncodilatatori, che consentono di alleviare o ridurre i sintomi. In ambito terapeutico è bandito l’utilizzo di vasocostrittori nasali poiché rappresentano un rimedio non efficace e addirittura dannoso non solo per la mucosa nasale. Sono tanti i casi in cui si osservano lesioni nasali da abuso cronico di vasocostrittori in pazienti farmaco-dipendenti. Senza contare che i vasocostrittori, se si superano le dosi e i tempi consigliati possono alzare la pressione e dare effetti collaterali sistemici, esattamente come tutti gli altri farmaci. Per le persone con allergie stagionali gravi o persistenti l’immunoterapia allergene specifica, nota anche come vaccino contro le allergie, può essere la soluzione. Questo trattamento coinvolge l’esposizione controllata agli allergeni per ridurre la sensibilità nel tempo. Oltre alla immunoterapia specifica nei soggetti asmatici si può associare il trattamento con anticorpi monoclonali. Molti sono gli studi scientifici che rilevano che l’immunoterapia specifica potenzia l’azione e quindi il risultato determinato dalla somministrazione degli anticorpi monoclonali. Oggi patologie che prima riscontravano scarsi benefici dai comuni trattamenti farmacologici, con l’immunoterapia specifica e gli anticorpi monoclonali difficilmente si protraggono nel tempo, raramente si osservano recidive di alcune patologie determinate dalla infiammazione cronica della mucosa nasale quale per esempio la poliposi nasale, l’ipertrofia dei turbinati e quindi le complicanze quali l’asma, inibendo la cascata infiammatoria che si osserva a nel “rinasma”, termine per indicare che la rinite allergica è causa dell’asma e per indicare la coesistenza delle due patologie, indicandole come entità unica.

Che cos’è l’immunoterapia allergene specifica?

L’unica terapia in grado di modificare la storia naturale dell’allergia è l’immunoterapia specifica. Questo trattamento mira a modificare la risposta del sistema immunitario agli allergeni specifici responsabili delle reazioni allergiche. Il principio di base dell’immunoterapia allergene specifica è quello di esporre il paziente agli allergeni a cui è allergico in dosi crescenti nel corso del tempo, con l’obiettivo di indurre una tolleranza immunitaria e ridurne la sensibilità. In pratica, ciò viene solitamente fatto attraverso l’iniezione o la somministrazione di piccole quantità di allergeni con dosaggi che aumentano gradualmente durante un periodo di tempo che può durare diversi mesi o anni.

Per chi è indicata l’immunoterapia?

Tutte le volte che vi è indicazione a immunoterapia con allergeni, dovrebbe essere prescritta ed utilizzata perché serve a rendere il paziente meno sensibile all’allergene e quindi nel lungo periodo porta a una riduzione o addirittura azzeramento della infiammazione responsabile dei sintomi allergici. L’immunoterapia allergene specifica è l’unica terapia in grado di agire sulle cause delle allergie respiratorie come rinite e asma, e sulle reazioni avverse severe da puntura di api, vespe e calabroni.

Come si somministra?

L’immunoterapia allergene specifica è l’unica terapia in grado di agire sulle cause delle allergie. L’immunoterapia allergene-specifica può essere somministrata in diverse forme:

  • Iniezioni sottocutanee (SCIT): questo è il metodo più comune e consiste nell’iniezione degli allergeni nello strato al di sotto dell’epidermide per stimolare il sistema immunitario.
  • Gocce sublinguali (SLIT): questo metodo utilizza gocce o compresse solubili da posizionare sotto la lingua, può essere eseguita presso il proprio domicilio, senza necessità di recarsi dal proprio medico per la somministrazione.

Lo Studio della dr.ssa Caminiti è Centro Needle Free, uno dei pochi centri esistenti in Italia, in cui si utilizza un device innovativo, che a differenza dell’utilizzo della siringa, non punge la cute e sfrutta la pressione del device stesso per somministrare l’allergene appoggiando lo strumento sulla cute.

Quanto dura?

L’immunoterapia mantiene la propria efficacia per molti anni dopo la sospensione del trattamento che dura in genere 3-4 anni. Solitamente, sulla base dell’entità del miglioramento clinico dopo i primi 3 anni, si può decidere se concludere o proseguire fino a 4-5 anni. Se i sintomi si ripresentano dopo aver completato il trattamento, si può prendere in considerazione l’inizio di un nuovo ciclo di immunoterapia.

Perché scegliere l’immunoterapia?

L’immunoterapia allergene specifica modifica il meccanismo immunologico alla base dell’allergia ed è in grado di offrire un miglioramento sintomatologico a lungo termine. Questo effetto è differente da quello dei più comuni farmaci sintomatici che vengono prescritti, ad esempio gli antistaminici e i corticosteroidi, che alleviano solo temporaneamente i sintomi dell’allergia nel momento in cui vengono assunti e che si ripresentano non appena cessato il loro effetto. In altri termini, questi farmaci non agiscono sulla causa della malattia allergica, ma solo sulle sue conseguenze. L’immunoterapia specifica, agendo sul meccanismo alla base di tale patologia, come detto, non solo riduce i sintomi ed il consumo di farmaci, ma mantiene la propria efficacia nel tempo, generalmente per molti anni dopo la conclusione del trattamento.

Combatti le allergie! L’immunoterapia offre una soluzione promettente per affrontare le allergie in aumento. È un trattamento efficace che può ridurre la gravità dei sintomi allergici e migliorare la qualità della vita dei pazienti. La dr.ssa Daria Caminiti valuterà la presenza dei sintomi e svilupperà un piano di trattamento personalizzato per le le allergie.
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